La pelle allo stato naturale è scarsamente utilizzabile, perché soggetta a putrefazione ed alle variazioni di temperatura (dura e rigida alla basse temperature, molle e flaccida a quelle elevate).
La concia ha la funzione di eliminare questi inconvenienti, utilizzando opportune
sostanze di origine vegetale, animale o sintetica.
Si divide in tre strati a partire dall’esterno: epidermide(1%), derma (85%),
strato sottocutaneo (14%).
L’epidermide con i suoi annessi, come i peli, viene normalmente eliminata,
dato che non serve tranne che in pellicceria, la carne che contiene i grassi,
viene anch’essa asportata (spaccatura in trippa) e serve a dividere
la “CROSTA” dal "FIORE".
La CROSTA è formata principalmente solo da sostanze grasse e, rappresentando uno scarto di lavorazione per la pelle d’arredamento, ha un costo molto basso, per intenderci, è la “vera pelle” che riveste normalmente i salotti da 1.500 a 4.000 euro di prezzo, di qualsiasi marca siano, ma, non avendo fibre, ha una bassa resistenza all’usura e una durata media di 4/6 anni.